lunedì 19 ottobre 2009

Tempo di mele



E di STRUDEL!!!!! Devo dire che in casa mia le mele non mancano mai nonostante non sia uno dei miei frutti preferiti... così inizio ad inventarmi cose diverse per mangiare ste benedette mele!! Quindi dico... faccio una marmellata che si possa usare sulle crepe o anche su quel che si vuole.. la marmellata allo strudel!!
Ho seguito il procedimento della farcitura del VERO STRUDEL dal libro di cucina modificando solo gli ingredienti.. Ho lavato e tagliato in piccoli pezzi le mele e ho messo in ammollo l'uvetta.
In un tegame basso e largo ho messo un po' di acqua, le mele,il succo di limone, l'agar agar ed il fruttosio ed ho lasciato cuocere per una quarantina di minuti rigirando e controllando di tanto in tanto. Poi ho aggiunto l'uvetta scolata dell'acqua, la scorza grattugiata di limone, la cannella, e i pinoli, ed ho lasciato cuocere ancora per una mezz'ora buona. Al termine di questo tempo, sempre rigirando, ho unito l'olio, la crusca e ho fatto asciugare il più possibile.
L'agar agar ci servirà a rendere la marmellata un po' più soda nonostante possa essere poco più umida delle solite marmellate, e quindi per permetterci di poter fare qualche grammo in più per miniblocco.. questa infatti a me ha reso 70gr per miniblocco... non male rispetto ai 35gr delle marmellate senza zucchero che si comprano al supermercato!
Questa marmellata l'ho pensata per essere consumata sulle omelette di albumi, come quella che la mia amica Papero ha pubblicato qui , lasciando per ogni miniblocco di carboidrati di marmellata 1 miniblocco di proteine, e mezzo di grassi a disposizione. Questo perchè nel comporre l'omelette si utilizzerà 1mbP di albumi e 1/2 mbG di olio per la cottura, o se non la si cuoce con olio si può sempre consumare qualche pinolino in più... :-)
Una volta cotta la marmellata vi sconsiglio di chiuderla nei barattolini di vetro con tappo a vite, di sterilizzarla e conservarla al fresco, ma non prima di averla pesata per sapere a quanti grammi corrisponde 1 miniblocco.


Marmellata allo strudel
Ingredienti per 36mbC + 18mbG

1,9kg di mele golden 22mbC
130gr di uvetta sultanina 10mbC
30gr di fruttosio 3mbC
9gr di olio extravergine d'oliva 3mbG
70gr di crusca di avena(o frumento se non la trovate) 2mbC
90gr di pinoli 15mbG
1 cucchiaino di agar agar
Scorza grattugiata di limone
Succo di 1 limone
Cannella

venerdì 9 ottobre 2009

Come vuole la tradizione....

si narra che…. nella terra antica, lontana, ed in epoche passate detta addirittura irraggiungibile quale è la Sardegna, per la commemorazione dei defunti sia tradizione preparare dei dolci fatti dai prodotti di stagione quindi uva passa, canditi e mandorle.
La ricetta che sto per proporvi arriva dalla mia piccola nonnina sarda di 87 anni, chiaramente piccola di statura :-D... non ricordo più quante volte glieli ho visti fare ma solo da adulta ne ho apprezzato il sapore, si tratta dei PAPASSINIIII!!!!!! Ora spero che il Papero non abbia uno svenimento al ricordo del presente......

La piccola nonnina oltre alla ricetta passa sempre anche un non-so-che che non permette ad altri di riprodurre lo stesso buonissimo dolce con lo stesso gusto e aspetto... sarà magia??

Spieghiamo la ricetta: mettere in ammollo nell'acqua tiepida l'uva sultanina che una volta abbia ripreso un pochino di volume asciugherete per bene, e spezzettare le mandorle con una mezza luna o un grosso coltello. Sul tavolo disporre la farina con lo strutto, lo zucchero, le uova, il latte quanto basta ad impastare, l'anice, l'aroma di anice stellato, la scorza grattugiata dell'arancia, un pizzico di sale e l'ammoniaca per dolci. Impastare per bene e solo in ultimo aggiungere l'uvetta, le mandorle e i canditi. L'impasto deve risultare molto sodo e assolutamente non molto umido, ricordiamoci che dobbiamo fare dei biscotti.... Mettiamo la pasta a riposare in frigo per il tempo necessario a riprenderci un po' dall'impastata, bere un bicchier d'acqua, e preparare il tavolo per la fase successiva.

Munirsi di mattarello, coltello e teglie da forno ricoperte da carta forno sulla quale andremo ad adagiare i nostri biscotti ben distanziati dato che dovranno lievitare e si rischia che, mettendoli troppo vicini, si possano attaccare tra loro. Togliere ora la pasta dal frigo, dividerla, e facendo attenzione a non perdere i vari pezzi di mandorle/uvetta/canditi spianarla all’altezza di circa 1cm, quindi tagliarla a forma di rombo e adagiarla sulla placca da forno. La cottura è di circa 20 minuti a 170°C. Vi consiglio di metterli nella parte ALTA del forno dato che tendono ad annerire sul fondo, e di toglierli solo quando saranno ben dorati.


Una volta sfornati vanno "incappati" ovvero bisogna fargli la cappa! In una ciotola mettere zucchero a velo e un albume, quindi aggiungere zucchero a velo ed amalgamare bene sino a che non risulterà una pasta abbastanza asciutta. Con un pennello di silicone spennellare la superficie dei biscotti con la cappa che deve essere alta circa 2mm, ed immediatamente velocissimamente (magari fatevi aiutare da un volontario) farci cadere sopra qualche pallina di zucchero colorata o la famosa "codetta". Nel caso la cappa dovesse colare giù dal biscotto significa che è troppo liquida, quindi dovrete aggiungere altro zucchero per renderla più solida. Questa volta li ho fatti con le palline argentate, e non so se riuscite a notarlo sono uno diverso dall’altro, un po’ di tutte le grandezze in modo da poter scegliere se mangiare un papassinino o un papasinone! Potete conservarli per lungo tempo chiusi in una scatola senza che si rovinino.



Papassini

La ricetta di Zia Francesca
Ingredienti:

1kg di farina 00
300gr di strutto
400gr di zucchero
2 uova
latte q.b.
250gr di canditi
400gr di mandorle
400gr di uva sultanina
1 arancia
1/2 bicchiere di anice
anice stellato
10gr di ammoniaca per dolci o lievito chimico

Zucchero a velo

Palline di zucchero colorate o codetta
1 albume

venerdì 2 ottobre 2009

Sarò anche monotona...

...in quanto ad ingredienti. Ma io ho una missione ben precisa, e dato che ho trovato un connubio che piace, lo sfrutto a più non posso :-D
Già qui vi ho spiegato il problema di casa Pisel/Papero. In più ci si aggiunge lei che da sempre non ama il pesce al punto che il povero marito per permettersi una cenetta marinaia, deve scendere a compromessi imbarazzati (luuuunghi we al mare da vero montanaro quale è)!
Le polpetta la ragazza proprio non me le ha filate, un pò l'ho convinta con la zuppetta di gamberi, vediamo se con questa ricettina si fa un passo avanti!
DUE consigli DUE:
1 - pesce fresco - ho constatato personalmente che quello surgelato ha un sapore più forte, mentre quello fresco è più delicato e si camuffa di più (PS: da crudo puzza uguale sia chiaro)
2 - se proprio del pesce non ne vogliamo sentire il gusto, abbondare con basilico e grana! alchè mangerete "qualcosa di morbido" che sa di formaggio :-D

Scherzi a parte, il connubio è perfetto. A noi è piaciuto molto, è un piatto dai sapori delicati ma allo stesso tempo decisi, data la presenza del basilico con il grana.



Platessa al finto pesto (0 mbC - 16mbP - 16mbG)
Ingredienti


580 gr Platessa in filetti 14,5mbP - 7.25mbG
30 gr Grana grattugiato 1.5mbP - 1.5mbG
10 foglie di basilico nc
4 Zucchine grandi (quelle verde scuro) nc
22 gr Olio extra vergine di oliva 7.25mbg
Sale


Dalle zucchine ricavare solo la buccia verde. Tritare con un mixer le bucce, il basilico, il grana e aggiungere infine l'olio (tenetene un pò da parte per la pirolfila) e il sale.
In una pirofila precedentemente unta, adagiare un filetto, riempirlo di pesto e ripiegarlo su sé stesso. Proseguire fino ad esaurire gli ingredienti. Se vi resta del pesto, adagiarlo sui filetti.
Cuocere in forno caldo per 10 minuti a 200°.
Buon appetito!